La Mindfulness

Foto di Traumland-de da Pixabay













Foto di Traumland-de da Pixabay

“Lo specchio non sei te stesso, ma tu che ti guardi”

(George Balanchine)

La Mindfulness è una pratica di meditazione di consapevolezza.

Ha origini antiche e radici nella pratica Buddista di tradizione Theravada.
Mindfulness è la traduzione inglese della parola “Sati” nell’antica lingua indiana Pali. Significa “presenza mentale, nuda attenzione”. Significa anche “ricordo”. Si riferisce quindi all’esperienza di risvegliarsi al presente, a un ricordarsi di essere qui ed ora.

Gran parte delle idee, delle pratiche e degli interventi che oggi vanno sotto il nome di Mindfulness sono il frutto di un percorso iniziato con gli studi del dottor Jon Kabat-Zinn, un biologo molecolare professore della “School of Medicine” dell’Università del Massachussets, il quale aveva intuito e sperimentato che praticare la meditazione di consapevolezza ha il potere di trasformare in modo duraturo l’esperienza individuale della sofferenza e dello stress.

Nel 1979 Kabat Zinn fondò presso la Scuola Medica dell’Università del Massachusetts (Worcester, USA) la prima “clinica per la riduzione dello stress” dove i pazienti praticavano per 8 settimane il primo protocollo per la riduzione dello stress basato sulla Mindfulness elaborato da Kabat Zinn: l’M.B.S.R. (Mindfulness Based Stress Reduction).

Applicazioni della Mindfulness:

A distanza di 40 anni dal primo protocollo MBSR creato da Jon Kabat Zinn la pratica della Mindfulness si è diffusa in maniera esponenziale in tutto l’occidente:
fine anni 90 oltre 400 strutture ospedaliere avevano inserito la Mindfulness nell’ambito della medicina integrata.
Nel 2019 la Mindfulness è insegnata in 14 università americane e inserita dal ministero in 370 scuole inglesi come materia ufficiale.
E’ oggi diffusa nel mondo scientifico e psicologico, si è imposta anche all’interno del Cognitivismo, diventando realtà consolidata in diversi ambiti: In ambito clinico si sono ad oggi sviluppati diversi protocolli aventi tutti la comune radice nel protocollo MBSR.

Tra i più importanti il protocollo MB-EAT che si rivolge a coloro che hanno problemi di alimentazione scorretta e abitudini alimentari disordinate, il protocollo MBCT per evitare le ricadute nella depressione, il protocollo MBRP per evitare ricadute nelle dipendenze.

La mindfulness si è anche dimostrata un efficace strumento per gli adolescenti affetti dal disturbo ADHD ed è un rivoluzionario strumento di approccio al dolore, in particolare il dolore cronico.

Nell’ambito della formazione è stata data anche in Italia la possibilità agli insegnanti di formarsi su base Mindfulness da parte del MIUR. Da qualche anno si sta gradualnente inserendo all’interno della scuola visti gli evidenti benefici sia per gli studenti che per gli insegnanti.

In ambito lavorativo la mindfulness è ormai realtà consolidata in molte aziende  soprattutto per quanto riguarda la gestione dello stress correlato al lavoro e della sindrome del Burn-out, in particolare per gli operatori sanitari.
Più in generale viene utilizzata per migliorare l’assertività e l’efficienza lavorativa, sviluppando anche la capacità di lavorare per obiettivi (basti citare che colossi come Apple, Google o Nike hanno inserito la Mindfulness come pratica per manager e collaboratori con l’obiettivo di lavorare meglio per produrre meglio).

I principali benefici della mindfulness possono essere considerati:

-Incremento delle capacità cognitive quali memoria, attenzione (focalizzata-diffusa), capacità di concentrazione, migliore capacità apprendimento.

-A livello di salute e benessere:
riduzione del livello di ansia e stress, riduzione delle problematiche psicosomatiche da stress quali ipertensione e altri disturbi cardiovascolari, potenziamento del sistema immunitario.
Migliore controllo sulle dipendenze e sui comportamenti autodistruttivi, consapevolezza di sè, rafforzamento dell’autostima, aumento della capacità di prendersi cura di sé attraverso la comprensione e il rispetto delle proprie reali, personali esigenze, liberazione dai meccanismi reattivi, migliore focalizzazione dei propri obiettivi, migliore capacità comunicativa e abilità di parlare in pubblico, relazioni migliori, sviluppo della resilienza nelle avversità, dell’empatia, dell’intelligenza emotiva e della capacità di ascolto. 


Gran parte di questi benefici sono oggi dimostrati da molteplici studi sperimentali delle Neuroscienze che da anni ormai si occupano costantemente di Mindfulness (basta cercare su google Mindfulness e neuroscienze).

Inoltre gli ultimi esperimenti, su meditatori abituali, hanno evidenziato come la pratica della meditazione di consapevolezza sia in grado attraverso la neuroplasticità di aumentare lo spessore della corteccia cerebrale prefrontale. Questa essendo in relazione col sistema simpatico consente di migliorare la capacità di gestire lo stress e l’ansia.
Inoltre questi test hanno evidenziato come la meditazione di consapevolezza è in grado di limitare l’invecchiamento dei telomeri, le cellule ciliate periferiche dei cromosomi, questo significa ritardare l’invecchiamento cellulare.

La Mindfulness è anche riconoscere i propri sentimenti senza esserne sopraffatti.
E’ identificarsi con ciò che si è veramente, non con i propri sentimenti o errori.
E’ vivere di più nel momento presente e meno nel passato e nel futuro.
E’ entrare in profonda intimità con se stessi per riscoprire ciò che ognuno di noi è e vuole essere.
E’ quindi riconoscere e rispettare le nostre aspettative individuali nei confronti di noi stessi e della vita, imparando a distinguerle da quelle che invece possono essere aspettative alle quali rispondiamo ma non ci appartengono.

La Mindfulness è una via accessibile a tutti per coltivare il proprio benessere.

 

“essere mindful è un modo per diventare i propri migliori amici”

                                                          Daniel J. Siegel

 


 

 

Il primo efficace e strutturato metodo di applicazione della Mindfulness è il 

protocollo 

 Mindfulness Based Stress Reduction